tag:blogger.com,1999:blog-37716446689859318192024-03-05T02:21:05.370-08:00DIARIO DI UN FUMATOR ERRANTEOvvero come ingannare il tempo sbagliando premeditatamente...Stefanohttp://www.blogger.com/profile/01024884169424697987noreply@blogger.comBlogger8125tag:blogger.com,1999:blog-3771644668985931819.post-66682180407543366732015-03-04T04:01:00.001-08:002015-03-04T04:34:39.897-08:00IL PORTAFOGLIO LEGGERO<div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://gclecco.files.wordpress.com/2010/05/portafoglio_vuoto.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://gclecco.files.wordpress.com/2010/05/portafoglio_vuoto.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Non sono mai stato un grande esempio di virtù e tanto meno cerco di
nasconderlo... Sarebbe abbastanza patetico, i miei difetti sono tutti
lì, in bella mostra e facilmente visibili anche da un occhio magnanimo.</div>
<div>
Tra
questi sicuramente spicca il fatto che il mio portafoglio non
sbilancia mai la mia seduta, e nelle poche volte in cui mi riprometto di
stare attento a spendere quei pochi spicci che ho in tasca, mi trovo sempre
nel posto sbagliato con l'offerta giusta (guarda caso é sempre giusta).</div>
<div>
Complice una visita di piacere a Milano per incontrare
un amico, sono passato in uno di quei luoghi di perdizione che, per un
fumatore di pipa scialacquatore come me, sono sempre una gravissima prova
da sostenere, il negozio Noli in galleria Vittorio Emanuele.</div>
<div>
</div>
<div>
Una
strana forza mi attirava alla vetrina, dove mi son ritrovato poco dopo ad
ammirare come un bambino le solite meraviglie esposte. Ma stavolta era
diverso... Stavolta sapevo che ce l'avrei fatta... Quindi quasi a
sfregio decisi di entrare per dimostrare a me stesso e al mondo intero
che avrei saputo resistere a quel tempio della perdizione che é Noli.</div>
<div>
Apro
la porta convinto e mi si staglia davanti il solito familiare negozio dai
colori caldi e accoglienti ed il solito gruppo di "tentatori" dietro al
banco... Ma stavolta non sanno che il mio spirito é
diverso...</div>
<div>
<br />
<a name='more'></a></div>
<div>
<br />
"<i>Buondì Noli!</i>" esordisco</div>
<div>
"<i>Salve Stefano</i>" (con gli anni ho imparato che non é mai buon segno quando un commerciante ti conosce per nome...)</div>
<div>
"<i>Stavolta é sfortunato non mi é arrivato nulla di nuovo</i>" la fortuna giocava dalla mia...</div>
<div>
"<i>A si? Che peccato... Ero proprio passato convinto ci fossero novitá</i>" ormai sono sprezzante... sento la vittoria in tasca....</div>
<div>
"<i>E purtroppo no... Bhe come al solito ho il cesto delle offerte....</i>"</div>
<div>
</div>
<div>
<br />
Eccoci
qui... Il momento é arrivato... D'altro canto cosa ti aspettavi, mi
chiedo, fare un match senza nemmeno incassare un colpo?</div>
<div>
In
questi casi un uomo saggio saprebbe tirarsi indietro, ignorare, oppure
rimanere impassibile osservare e, senza colpo perire, schivare il destro
scagliato dal sapiente venditore e chiudersi in difesa... Una difesa che deve essere monolitica.</div>
<div>
</div>
<div>
<br />
"<i>A.... Ma.... Dice.... Il cesto.... quello solito?</i>" ... appunto...</div>
<div>
"<i>Si, ma abbiamo messo pipe nuove... <b>SCONTATISSIME!</b></i>"</div>
<div>
</div>
<div>
<u><i>Ecco...
Non ti scoprire rimani con la guardia alzata.... schiva... Non farti
cogliere impreparato... Di un "grazie magari ripasso" oppure un " si ma
sà io cerco altro..."</i></u></div>
<div>
</div>
<div>
<br />
"<i>A.. Interessante... Posso dare un'occhiata</i>?"</div>
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</div>
<div>
<br />
É
in momenti come questi che si vede la grandezza di un uomo... </div>
<div>
</div>
<div>
Un allenatore sá se quel round é l'ultimo... Sà se il suo uomo ha combattuto
da eroe... Sà quando la superiorità dell'avversario passa in secondo
piano rispetto alla grande prestazione atletica del suo ragazzo...</div>
<div>
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<div>
Un mio ipotetico allenatore in quel momento avrebbe pensato seriamente per me alla pesca amatoriale in laghetti artificiali.</div>
<div>
Ma non mollo. </div>
<div>
Ecco li il cesto, pieno di pipe appartenenti a serie costose ora in offerta. Tutte intricate tra di loro, tranne una...</div>
<div>
</div>
<div>
É
li che spicca, stranamente più delle altre... Complice anche una
bella vera in argento! In argento! Non qualche lega di poco valore, varrebbe il costo giá per il pregiato metallo.</div>
<div>
Guardo la pipa e poi guardo Luca... Sorride... Il sorriso che ha il peso di un montante scagliato al massimo della potenza...</div>
<div>
<br />
"<i>Prenda pure!</i>" La fa facile lui...</div>
<div>
<br />
Afferro
la pipa... Parte un diretto in piena faccia cerco di resistere ma la
guardia é davvero ridicola qualche scambio di opinioni che nemmeno
ricordo, pochi minuti e sono già fuori dai giochi. Un colpo fortissimo dato dal prezzo effettivamente molto vantaggioso e uno sconto "simpatia" mi fa ritrovare dritto e disteso al tappeto. Sento netto il
suono di un gong e il vociare di una folla con insulti, fischi e lamenti
rivolti inequivocabilmente a me...</div>
<div>
Mi ritrovo nuovamente fuori... Davanti alla
vetrina... Il match é finito e ho perso, guardo con un occhio pesto il luogo della
sconfitta ormai vuoto. Va bhe mi dico, sará per la
prossima volta. Alzo le spalle, accendo la mia nuova pipa, mi giro e mi
incammino nella folla della galleria con tutta la sofferenza del pugile il quale perde un incontro che sembrava fosse vinto in partenza.... Milano mi inghiotte e mi faccio trasportare dalla folla, la stessa folla che prima sentivo urlare pare ora portarmi in giro per le belle vie della citta. Solo un pensiero resta fisso nella mia testa in questo momento...</div>
<div>
</div>
<div>
"<b><i>Però... Buona 'sta
pipa...</i></b>"</div>
<div>
</div>
<div>
</div>
<div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh26xL0QJgkjgYsHgzCh1nopR563iIsCXZesN1PbnIKiXHD9V1clg3-a6ByvcHCjVlN7i8cbwywePU-ND2HP-gqkRm2n9AfMO0Dq2LFaBapd9Y7PYN6ArmzE8lTg39YXIUJOiDlIVvVf5k/s1600/wp_20150304_12_46_50_pro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh26xL0QJgkjgYsHgzCh1nopR563iIsCXZesN1PbnIKiXHD9V1clg3-a6ByvcHCjVlN7i8cbwywePU-ND2HP-gqkRm2n9AfMO0Dq2LFaBapd9Y7PYN6ArmzE8lTg39YXIUJOiDlIVvVf5k/s1600/wp_20150304_12_46_50_pro.jpg" height="385" width="640" /></a></div>
</div>
<div>
</div>
Stefanohttp://www.blogger.com/profile/01024884169424697987noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3771644668985931819.post-37897239972568048482013-12-23T02:47:00.002-08:002015-03-04T04:03:01.056-08:00UN POSTO DIFFICILE<i><b>Il mondo é un posto difficile.</b></i><br />
<div>
<br /></div>
Questa frase può essere
letta in mille modi, in base al proprio stato d'animo. Puó suonare come
un'avvertimento, una constatazione, una rassegnazione. Io invece voglio
prenderla se possibile in modo asettico per smontarla.<br />
<div>
<br /></div>
Rileggiamola.<br />
<div>
<b></b><br />
<a name='more'></a><b><br /></b></div>
<b><i>Il mondo é un posto difficile.</i></b><br />
<div>
<br /></div>
Mica
è semplice smontarla... Quante volte anche io misero fumatore errante
l'ho pensato! Ma se la analizzo attentamente comincio a trovare diversi
punti da colpire.<br />
<br />
<i><b>Difficile</b></i>: cosa intendiamo per difficile? Non ci
piace? Intendiamo che raggiungere gli obbiettivi prefissati richiede uno
sforzo immane? Non siamo appagati? Bhe la soluzione é semplice... O
cambiamo obbiettivi o stiamo sbagliando il modo... Io credo invece che
spesso si usi <i>difficile </i>come scusa per giustificare i nostri insuccessi o
ancor peggio per trovare un alibi alla nostra pigrizia... Se si vuole
godere di un successo bisogna sudare. Non vi é modo di assaporare un
traguardo senza fatica. É utopico e poco appagante. Bisogna alzare il
livello di difficolta con costanza. Come nei videogiochi.<br />
<div>
<br /></div>
<i><b>Posto</b></i>:
é una soggettivizzazione pericolosa. Definire mondo un posto é peccare
di presunzione. Se noi siamo in un posto "sbagliato" non significa che
il mondo sia sbagliato. Chiudere la propria visuale alla sola realtà
conosciuta per paura di cambiarla é anch'essa una scusa, che si usa
sempre con la stessa modalità di difficile... A volte é sufficiente fare
un passo. Se pensiamo a noi fermi sul posto e vogliamo muoverci di un
semplice passo abbiamo, per facilita di calcolo, già <i>8 posizioni
possibili</i> a nostra disposizione. Figuriamoci nel mondo!<br />
<div>
<br /></div>
<i><b>Il
mondo</b></i>: la scusa peggiore. La metà di chi dice questa frase non si é mai
mosso dal proprio posto, l'altra metà si muove senza fermarsi in altri
luogho per tornare nello stesso posto da cui é partito e quindi non ha
il tempo per capire cosa lo circonda. Il mio piú grande rammarico é
sapere che per conoscere il mondo nella sua totalità di uomini, storie,
luoghi non puó bastare una vita. <br />
E quindì? Come la smonto questa frase?<br />
<div>
<br /></div>
<b><i>Questo posto e un posto difficile.</i></b><br />
<div>
<br /></div>
Mmmm no... Troppo soggettivo... C'é sempre qualcuno nel nostro stesso posto che lo trova semplice, appagante, un posto felice.<br />
<div>
<br /></div>
Ci sono... É più semplice di quello che si pensi, e diventa anche abbastanza "<i>filosofico</i>"... Anche se da due soldi...<br />
<div>
<br /></div>
<i><b>Il mondo é il posto più difficile per l'uomo che stà fermo.</b></i><br />
<div>
<br /></div>
Molto
meglio... Perché? Perché fermarsi in senso metaforico é contro natura e
quindi contro di noi. Il mondo gira e crea col suo moto il susseguirsi
del tempo delle stagioni e degli eventi, e tutta la natura si muove con
lui, mutando con ciclicità la sua forma. Mutare é la chiave, cambiare
rinnovarsi essere sempre diversi é la via giusta per rendere facile
questo immenso posto che é il mondo. O meglio lui, il mondo, mica
diventa felice: lui lo e già! Lo diventiamo noi perché troviamo la forza
di cambiare... Questa forza ha un nome semplice e confortante, intenso e
ricco di sfaccettature... <b><i>Si chiama vita</i></b>.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.olidarex.altervista.org/sogni1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.olidarex.altervista.org/sogni1.jpg" /></a></div>
<br />
<div>
<br /></div>
Stefanohttp://www.blogger.com/profile/01024884169424697987noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3771644668985931819.post-6398507046796900732013-12-06T03:13:00.001-08:002015-03-04T04:03:13.355-08:00L'IMBECILLEDice: "<i>un vecchio </i><i>imbecille</i><i> è un giovane saggio</i>".<br />
Niente di più vero... in fondo la stupidità umana é la caratteristica che più ci caratterizza nel regno animale. Essere imbecilli é una dote che si plasma con un percorso lungo decenni, e che se in un primo momento può sembrare fastidiosa, quasi fuori luogo, in realtà regala negli anni piaceri che solo palati fini possono cogliere. Ma quando un vecchio imbecille diventa saggio? Semplice... quando inizia a capire quale male affligga la nostra società in maniera preponderante... <br />
<i>Prendersi sul serio.</i><br />
<a name='more'></a><br />
Ebbene si prendersi troppo sul serio é la causa scatenante del 90% dei nostri problemi.... il resto é ignoranza ma quella é una malattia non curabile...<br />
L'uomo é imperfetto e quindi non dovrebbe mai prendersi sul serio. Avete mai provato a scattarvi una fotografia, tagliarla a metà e copiarla ribaltata sull'altro lato? Siamo convinti che il nostro viso sia uguale su un lato come sull'altro, bhe questo semplice esperimento vi fa capire che non è cosí... nell'immagine che ne esce risulterete un altra persona... quello che dovreste essere se foste "<i>perfetti". </i>E ovviamente il risultato é un abominio. Perché la nostra bellezza, la nostra unicità é proprio nell'imperfezione. Notate bene l'imperfezione non é un errore ma un cosa "<i>quasi giusta"</i> . Tutto l'operato dell'uomo é "<i>quasi giusto". </i>Egli tende alla perfezione, che per definizione però non raggiungerà mai, ma io aggiungo che non servirebbe raggiungerla, perché se la raggiungesse il risultato sarebbe un abominio come prima. Quindi la bellezza é imperfezione, la bellezza é il massimo risultato possibile per le nostre capacità, che non sono mai il massimo possibile per qualcun'altro. Alla luce di questo, prendersi "sul serio" é oltremodo inumano e quindi innaturale. Chi non sà ridere di se, chi non sà prendersi in giro e vivere con leggerezza la propria umana imperfezione é un mostro, un essere immondo che distrugge ciò che lo circonda e che gli ricorda quanto sia imperfetto. In realtà é un masochista paranoico con tendenze suicide... perché ostinarsi cosí é segno di deviazione mentale, e distruggere ciò che ti circonda non fa altro che distruggere te stesso. Questa distruzione non é necessariamente materiale, ma soprattutto mentale. Un<i> </i>tipo così é una persona che non riesce a concepire l'imperfezione dei suoi simili per cui in un primo periodo li snobba, per poi odiarli ed infine invidiarli per il fatto di saper effettivamente vivere, a differenza sua. Ma come si possa prendersi sul serio se per definizione noi siamo imperfetti e quindi "<i>sbagliati"</i> ancora mi lascia perplesso. L'unica cosa che tocca la perfezione nell'uomo é la morte. Silente, precisa, democratica essa é l'evento più perfetto che colpisce la razza umana... perfetta perché la fa cessare..e quindi interrompe un errore, e quindi, proprio perché perfetta, é disgustosa e fà paura. Una cosa perfetta fà paura. Non ci appartiene, non possiamo capirla, e quindi non possiamo capire chi si ritiene perfetto. Il segreto quindi parrebbe essere consci di essere imperfetti, "<i>imbecilli</i>", ed apprezzarlo. Bada bene non capirlo, ma apprezzarlo! Apprezzare il limite, l'imperfetto, ed esserne felici perché umani... ecco perché secondo me un vecchio "<i>imbecille</i>" altro non é che un giovane saggio. La cosa buffa, proprio perché imperfetta, é che lo impari purtroppo quando non ti serve più.... che imbecilli!<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://urbanshakemagazine.com/wp-content/uploads/2012/02/imperfection.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://urbanshakemagazine.com/wp-content/uploads/2012/02/imperfection.jpg" height="426" width="640" /></a></div>
Stefanohttp://www.blogger.com/profile/01024884169424697987noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3771644668985931819.post-19325142603870721212013-12-05T03:07:00.001-08:002015-03-04T04:11:21.257-08:00Miss. A<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://fc05.deviantart.net/fs70/i/2010/128/3/b/alone_in_the_snowfall____by_robimon.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://fc05.deviantart.net/fs70/i/2010/128/3/b/alone_in_the_snowfall____by_robimon.jpg" height="320" width="240" /></a></div>
<br />
Un natale un po strano .... , un natale strano perche l'aria
natalizia stentava ad arrivare, complice la crisi o le persone stesse
che prese dai loro pensieri rendevano l'atmosfera un po meno "magica"...
Non che avessi mai apprezzato l'aria del natale... Nn credo molto nella
bontà a "comando" la trovo più ridicola di quanto non lo sia già di
suo. E in questo strano natale ho conosciuto una donna... Miss A.....<br />
Una donna di quelle strane... O meglio di quelle normali che in un mondo
di stranezze é forse la più anormale.... Una donna speciale Miss. A ... Di quelle donne che hanno sofferto molto... Che hanno
strappato la loro dignità coi denti per farla valere... Di quelle donne
che valgono perché si son sempre sentite dire che nn valevano. La
storia di Miss. A é dura.... Abbandonata in collegio piccolissima dai
genitori.... La condanna peggiore ... sapere di non essere voluti....
Brucia le tappe Miss. A e vuole vivere la felicità.... Costruisce
subito una famiglia giovanissima.... <br />
<a name='more'></a>Ma chi soffre molto deve avere
attorno chi ha provato tali sofferenze... Pena non essere mai capiti....
E ritorna ancora sola .... Sola di affetti e di amicizie.... Poiche
oltre al destino anche la morte sa giocare dolorosi scherzi.... Perde
nel dolore la sua migliore amica.. tra le braccia... E dopo queste prove
diventa dura... Quel duro che ti fa odiare tutto... Quel duro che fa
vedere il mondo come il posto peggiore dove stare..... Perché questa
storia? Perche donne come Miss. A sono una riserva di sentimenti,
amore e dolcezza incredibile... Dietro dei modi duri o delle barriere
sanno donare un gesto un sorriso una parola o un sentimento in modo
semplice... Per quel che vale... Spontaneo... Senza paura.... Senza
remore.... Senza pensarci troppo.... Ma con una prudenza che ne fa
intravedere tutta la sofferenza... Come tutte le cose rare queste
persone donano a pochi la bellezza del loro animo.... E bisogna essere
in grado di capirlo... Di assaporarlo... La cosa che mi rende felice e
che mi ha fatto raccontare la sua storia é che sono uno di quei pochi
che ha potuto godere di questo dono.... Ed essere sfiorati da persone
come lei ti cambia sempre un po dentro... Grazie Miss. A!<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Stefanohttp://www.blogger.com/profile/01024884169424697987noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3771644668985931819.post-20528349803111995932013-12-05T03:02:00.001-08:002015-03-04T04:12:04.746-08:00SCHIAVO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.independent.co.uk/incoming/article8508373.ece/BINARY/original/slave-getty.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.independent.co.uk/incoming/article8508373.ece/BINARY/original/slave-getty.jpg" height="300" width="400" /></a></div>
Che cosa distingue un uomo da uno schiavo? Non certo la costrizione
fisica in un luogo, non certo l'obbligo a compiere azioni diverse dal
proprio volere e neppure la minaccia o la violenza. Esso si differenzia
per il suo desiderio di essere libero, di non avere padroni o catene.
Ma qual'é la peggiore prigionia se non quella dove l'aguzzino é proprio
la nostra mente? <br />
L'illusione di vivere una vita che si desidera,
assecondando incomprensibili regole. credere di avere la necessità di
possedere inutili oggetti, che dovrebbero riempire una di per se gia
inutile vita, giustifica un totale asservimento al peggiore dei padroni:
il nostro ego, che ormai si plasma su di un volere misterioso e
minaccioso. <br />
<a name='more'></a>Cercare un profitto costante in continuo aumento per
soddisfare una serie di bisogni che non ci servono nemmeno piu... Auto
che diventano mezzi di trasporto lanciati verso il nostro quotidiano
patibolo, case che diventano, per la nostra stupidita, celle che
adorniamo per nasconde la verità ai nostri stessi occhi, le persone di
cui ci circondiamo che devono assecondare e alimentare la.nostra pazzia
perche di questo si tratta... Una lucida.insana pazzia... La quale ci
convince che questo sia l'unico ed il miglior modo di vivere, invece che
il piu misero. Bisogna liberare la mente dagli schemi creati da un
sistema di cui siamo sudditi e padroni al tempo stesso, per riscoprire
la libertà poiche il senso di una vita dove lo schiavo é il suo padrone é
solntanto uno...<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/O6ZyV67Ctjo?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />Stefanohttp://www.blogger.com/profile/01024884169424697987noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3771644668985931819.post-28210894600833654262013-12-05T02:45:00.002-08:002015-03-04T05:17:48.432-08:00GENOVA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.britishschool.com/images/sedi/113/foto_genova_copy.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.britishschool.com/images/sedi/113/foto_genova_copy.jpg" height="314" width="640" /></a></div>
<br />
Era ottobre... Ma un ottobre freddo... Molto freddo.. Un po per la
pioggia e un po per il periodo che stavo vivendo... Mi trovavo a Genova
per completare uno dei soliti "lavori da finire alla veloce" ... Di quei
lavori che devi fare presto... Di quelli che nn c'è mai tempo, e poi
fai sempre qualche stupidaggine.. Ma in questo caso, forse il freddo o
non so cosa, mi faceva rimanere così concentrato da non incappare nei
soliti errori dettati dalla fretta... Erano più o meno le 19:30.. E
avevo finito la mia giornata, Cosa molto strana per i miei orari che si
protraggono fino a notte fonda, Quella notte che chiami notte ma
dovresti chiamare mattina... <br />
<a name='more'></a>Decido quindi di cercare un posto per
mangiarmi un boccone, non mi capita spesso di mangiare in orari decenti
perché non approfittarne. Fuori pioveva e si gelava... Ma tanto il
freddo non mi spaventava, ero abituato. Mi incammino dentro Genova,
distratto dai pensieri del lavoro che mi porto dietro sempre quando non
voglio pensare ad altro, finché non mi imbatto in una focacceria,
piccola... Di quelle che oggi sono negozi etnici che profumano l'aria di
medio oriente. Entro ... poiché tutti parlano della focaccia ligure
volevo provarla. Mi piace assaggiare le specialità dei posti dove vado..
Mi accoglie un ragazzo, un coetaneo, o almeno sembrava, il quale mi
chiede nel suo dialetto cosa volessi, la mia risposta in italiano lo
mette in imbarazzo, ma un imbarazzo orgoglioso... Orgoglioso di essere
di Genova e di farlo sentire.. . Lo si vedeva... "che bella lingua il
vostro dialetto... Io vengo da milano, e li, sentire qualcuno parlare
milanese stà diventando difficile... Sarebbe bello che un giovane
potesse parlare la stessa lingua di un vecchietto no?" .... Subito lo
sguardo si rilassa e cominciamo a parlare.. Di dove ero cosa facevo li e
da quanto facesse focacce lui... Matteo, il suo nome, era di una
famiglia importante a Genova... Il bisnonno, il nonno, il padre e ora
lui facevano focacce, avevano dei grandi negozi in Genova ma poi la
crisi ed altri problemi personali gli avevano lasciato solo il suo
negozietto e tanta passione per ciò che faceva... Ho mangiato la mia
focaccia e bevuto un po di vino insieme a Matteo... Mi sentivo a casa...
Dopo un tempo che nn saprei definire si fece ora di andare , quindi
estrassi il portafoglio dalla borsa che porto sempre con me... "quant'é
Matteo??" "Nulla... Ormai il locale va male... Sto chiudendo.. Anzi
dovrei aver già chiuso... È che non so fare nient'altro... Ma se nn sto
qui mi sembra di morire... Mi ha fatto così piacere parlare con te...
non parlo mai della mi passione... Offro io! Quando tornerai a genova
passa ancora di qua... Se ci sono ancora allora mi offrirai una cena
tu!" Non sono piu tornato a Genova.... Non ho più avuto occasione... E
non so più bene nemmeno dove sia il negozietto di Matteo... E forse non
ci andrò mai perchè voglio credere che sia ancora lì dove l'ho
lasciato... So solo che in quel giorno d'ottobre, una persona che aveva
più freddo di me é riuscita a scaldarmi...<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.hotelbristolpalace.it/sites/hotelbristol.gisnet.it/files/Genova_5Terre.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.hotelbristolpalace.it/sites/hotelbristol.gisnet.it/files/Genova_5Terre.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
Stefanohttp://www.blogger.com/profile/01024884169424697987noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3771644668985931819.post-51360951876385484742013-12-05T02:44:00.002-08:002015-03-04T04:04:57.636-08:00LA PIPA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://lightdesignworkstation.files.wordpress.com/2010/03/magritte_pipe.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://lightdesignworkstation.files.wordpress.com/2010/03/magritte_pipe.jpg" height="444" width="640" /></a></div>
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Mio nonno paterno fumava la pipa.... non che io avessi un'adorazione per
mio nonno.... anzi un po mi faceva paura mio nonno... quegli uomini un
po' scuri... quegli uomini che "han fatto la guerra" ... che poi la
guerra non l'han mica fatta... mio nonno era falegname... le cose le
faceva, come la sua pipa... ricordo che dai miei nonni si andava la
domenica e se lui non era "giù" a fare qualcosa lo trovavo sempre seduto
in poltrona... ma lo capivo prima se era "su"...perchè entrando in casa
c'era un odore dolciastro, strano ... un odore "cattivo", come di
bruciato ma che a me piaceva... piaceva molto. Facevo il piccolo
corridoio di casa, giravo l'angolo e lui era lì seduto con questa pipa
in bocca.... era lei che generava quel "puzzo piacevole". Non parlava
molto mio nonno, mi sorrideva sempre io mi avvicinavo e allora lui
appoggiava la sua pipa su un tavolino, dove aveva sempre un bicchiere
con qualche alcolico che non beveva mai, e alzava pesante la schiena da
quella poltona, come se fosse li da troppo tempo e i muscoli non
rispondessero subito ai comandi; mi faceva sempre le solite due o tre
domande: "come stai??" "hai fatto arrabbiare il papa e la mamma??" "e a
scuola??" in realtà le risposte gia le sapeva, ma il rito era
piacevole... proprio come furare la sua pipa e allora perchè cambiarlo??
E nel rito c'erano anche 5 mila lire che mi "doveva" per le risposte
che si aspettava di ricevere per il suo rituale domenicale... Poi si
riaccomodava nella stessa posizione, e riprendeva la sua pipa che non si
era nemmeno spenta... E tra le lamentele di mia nonna lui continuava a
fumare e non diceva niente... io lo guardavo in silenzio e lui mi
ignorava in silenzio... come faceva a non spegnere mai quel fuoco?? Era
impossibile!! Era magia!! non riuscivo nemmeno a tenere un cerino acceso
io e lui comandava quel fuoco anche dopo lunghi secondi... Nel silenzio
sentivo il rumore del fiato e il crepitio di un tabacco forse non
proprio trinciato benissimo... Sicuramente economico... Aveva "non
fatto" la guerra mio nonno!! Poi arrivava mio padre... "lascia stare il
nonno non vedi che si sta rilassando?? Non disturbarlo"... sembrava
quasi che fosse invidioso della mia ammirazione per la magia che mio
nonno riusciva a compiere ogni domenica.... NO... non parlo del tenere
acceso la pipa... ma del tenermi inchiodato a guardarlo senza stufarmi
quando difficilmente stavo fermo in un posto per più di un minuto... Ho
ancora la pipa di mio nonno.. quando è morto l'ho voluta io! Oggi ci
fumo io, ma non riesco a tenerla accesa come lui.. e non ho nessuno da
incantare, ma quella pipa mi ha insegnato a tenere acceso altre fiamme,
in silenzio come faceva mio nonno, senza dire molto... in un rituale
forse un po ripetitivo.. ripetendo forse gli stessi gesti... ma in
queste "fiamme" e in questa "calma" c'è tutta la sicurezza di una vita
spesa a "fare qualcosa" e non a buttarla via lasciandola "spegnere"
senza un vero motivo.... Comunque imparerò a tenere anche la pipa sempre
accesa...<br />
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<a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/31/Paul_C%C3%A9zanne_102.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/31/Paul_C%C3%A9zanne_102.jpg" height="640" width="502" /></a></div>
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Stefanohttp://www.blogger.com/profile/01024884169424697987noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3771644668985931819.post-28416046383637414922013-12-05T02:38:00.002-08:002015-03-04T04:06:02.562-08:00ERRARE HUMANUM EST...<br />
Ciao ... Chiunque si aspettasse una raccolta di foto di viaggi e posti meravigliosi temo abbia già capito che non si trova nel posto giusto... Attraverso un gioco di parole ho descritto la mia persona e ciò che questo diario rappresenta, un racconto di eventi che rappresentano la mia vita e che voglio condividere con semplicità, accompagnato da qualche nuvola di fumo. Nessuna pretesa, solo il piacere di scrivere per chi avrà il piacere di leggere...<br />
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<a href="http://gallery.photo.net/photo/9244712-md.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://gallery.photo.net/photo/9244712-md.jpg" height="442" width="640" /></a></div>
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