mercoledì 4 marzo 2015

IL PORTAFOGLIO LEGGERO


Non sono mai stato un grande esempio di virtù e tanto meno cerco di nasconderlo... Sarebbe abbastanza patetico, i miei difetti sono tutti lì, in bella mostra e facilmente visibili anche da un occhio magnanimo.
Tra questi sicuramente spicca il fatto che il mio portafoglio non sbilancia mai la mia seduta, e nelle poche volte in cui mi riprometto di stare attento a spendere quei pochi spicci che ho in tasca, mi trovo sempre nel posto sbagliato con l'offerta giusta (guarda caso é sempre giusta).
Complice una visita di piacere a Milano per incontrare un amico, sono passato in uno di quei luoghi di perdizione che, per un fumatore di pipa scialacquatore come me, sono sempre una gravissima prova  da sostenere, il negozio Noli in galleria Vittorio Emanuele.
Una strana forza mi attirava alla vetrina, dove mi son ritrovato poco dopo ad ammirare come un bambino le solite meraviglie esposte. Ma stavolta era diverso... Stavolta sapevo che ce l'avrei fatta... Quindi quasi a sfregio decisi di entrare per dimostrare a me stesso e al mondo intero che avrei saputo resistere a quel tempio della perdizione che é Noli.
Apro la porta convinto e mi si staglia davanti il solito familiare negozio dai colori caldi e accoglienti ed il solito gruppo di "tentatori" dietro al banco... Ma stavolta non sanno che il mio spirito é diverso...

lunedì 23 dicembre 2013

UN POSTO DIFFICILE

Il mondo é un posto difficile.

Questa frase può essere letta in mille modi, in base al proprio stato d'animo. Puó suonare come un'avvertimento, una constatazione, una rassegnazione. Io invece voglio prenderla se possibile in modo asettico per smontarla.

Rileggiamola.

venerdì 6 dicembre 2013

L'IMBECILLE

Dice: "un vecchio imbecille è un giovane saggio".
Niente di più vero... in fondo la stupidità umana é la caratteristica che più ci caratterizza nel regno animale. Essere imbecilli é una dote che si plasma con un percorso lungo decenni, e che se in un primo momento può sembrare fastidiosa, quasi fuori luogo, in realtà regala negli anni piaceri che solo palati fini possono cogliere. Ma quando un vecchio imbecille diventa saggio? Semplice... quando inizia a capire quale male affligga la nostra società in maniera preponderante...
Prendersi sul serio.

giovedì 5 dicembre 2013

Miss. A


Un natale un po strano .... , un natale strano perche l'aria natalizia stentava ad arrivare, complice la crisi o le persone stesse che prese dai loro pensieri rendevano l'atmosfera un po meno "magica"... Non che avessi mai apprezzato l'aria del natale... Nn credo molto nella bontà a "comando" la trovo più ridicola di quanto non lo sia già di suo. E in questo strano natale ho conosciuto una donna... Miss A.....
Una donna di quelle strane... O meglio di quelle normali che in un mondo di stranezze é forse la più anormale.... Una donna speciale Miss. A ... Di quelle donne che hanno sofferto molto... Che hanno strappato la loro dignità coi denti per farla valere... Di quelle donne che valgono perché si son  sempre sentite dire che nn valevano. La storia di Miss. A é dura.... Abbandonata in collegio piccolissima dai genitori.... La condanna peggiore ... sapere di non essere voluti.... Brucia le tappe Miss. A e vuole vivere la felicità.... Costruisce subito una famiglia giovanissima....

SCHIAVO

Che cosa distingue un uomo da uno schiavo? Non certo la costrizione fisica in un luogo, non certo l'obbligo a compiere azioni diverse dal proprio volere e neppure la minaccia o la violenza. Esso si differenzia per il suo  desiderio di essere libero, di non avere padroni o catene. Ma qual'é la peggiore prigionia se non quella dove l'aguzzino é proprio la nostra mente?
L'illusione di vivere una vita che si desidera, assecondando incomprensibili regole. credere di avere la necessità di possedere inutili oggetti, che dovrebbero riempire una di per se gia inutile vita, giustifica un totale asservimento al peggiore dei padroni: il nostro ego, che ormai si plasma su di un volere misterioso e minaccioso.

GENOVA


Era ottobre... Ma un ottobre freddo... Molto freddo.. Un po per la pioggia e un po per il periodo che stavo vivendo... Mi trovavo a Genova per completare uno dei soliti "lavori da finire alla veloce" ... Di quei lavori che devi fare presto... Di quelli che nn c'è mai tempo, e poi fai sempre qualche stupidaggine.. Ma in questo caso, forse il freddo o non so cosa, mi faceva rimanere così concentrato da non incappare nei soliti errori dettati dalla fretta... Erano più o meno le 19:30.. E avevo finito la mia giornata, Cosa molto strana per i miei orari che si protraggono fino a notte fonda, Quella notte che chiami notte ma dovresti chiamare mattina...

LA PIPA


Mio nonno paterno fumava la pipa.... non che io avessi un'adorazione per mio nonno.... anzi un po mi faceva paura mio nonno... quegli uomini un po' scuri... quegli uomini che "han fatto la guerra" ... che poi la guerra non l'han mica fatta... mio nonno era falegname... le cose le faceva, come la sua pipa... ricordo che dai miei nonni si andava la domenica e se lui non era "giù" a fare qualcosa lo trovavo sempre seduto in poltrona... ma lo capivo prima se era "su"...perchè entrando in casa c'era un odore dolciastro, strano ... un odore "cattivo", come di bruciato ma che a me piaceva... piaceva molto. Facevo il piccolo corridoio di casa, giravo l'angolo e lui era lì seduto con questa pipa in bocca.... era lei che generava quel "puzzo piacevole". Non parlava molto mio nonno, mi sorrideva sempre io mi avvicinavo e allora lui appoggiava la sua pipa su un tavolino, dove aveva sempre un bicchiere con qualche alcolico che non beveva mai, e alzava pesante la schiena da quella poltona, come se fosse li da troppo tempo e i muscoli non rispondessero subito ai comandi; mi faceva sempre le solite due o tre domande: "come stai??" "hai fatto arrabbiare il papa e la mamma??" "e a scuola??" in realtà le risposte gia le sapeva, ma il rito era piacevole... proprio come furare la sua pipa e allora perchè cambiarlo?? E nel rito c'erano anche 5 mila lire che mi "doveva" per le risposte che si aspettava di ricevere per il suo rituale domenicale... Poi si riaccomodava nella stessa posizione, e riprendeva la sua pipa che non si era nemmeno spenta... E tra le lamentele di mia nonna lui continuava a fumare e non diceva niente... io lo guardavo in silenzio e lui mi ignorava in silenzio... come faceva a non spegnere mai quel fuoco?? Era impossibile!! Era magia!! non riuscivo nemmeno a tenere un cerino acceso io e lui comandava quel fuoco anche dopo lunghi secondi... Nel silenzio sentivo il rumore del fiato e il crepitio di un tabacco forse non proprio trinciato benissimo... Sicuramente economico... Aveva "non fatto" la guerra mio nonno!! Poi arrivava mio padre... "lascia stare il nonno non vedi che si sta rilassando?? Non disturbarlo"... sembrava quasi che fosse invidioso della mia ammirazione per la magia che mio nonno riusciva a compiere ogni domenica.... NO... non parlo del tenere acceso la pipa... ma del tenermi inchiodato a guardarlo senza stufarmi quando difficilmente stavo fermo in un posto per più di un minuto... Ho ancora la pipa di mio nonno.. quando è morto l'ho voluta io! Oggi ci fumo io, ma non riesco a tenerla accesa come lui.. e non ho nessuno da incantare, ma quella pipa mi ha insegnato a tenere acceso altre fiamme, in silenzio come faceva mio nonno, senza dire molto... in un rituale forse un po ripetitivo.. ripetendo forse gli stessi gesti... ma in queste "fiamme" e in questa "calma" c'è tutta la sicurezza di una vita spesa a "fare qualcosa" e non a buttarla via lasciandola "spegnere" senza un vero motivo.... Comunque imparerò a tenere anche la pipa sempre accesa...